venerdì 6 agosto 2010

Oltrepassare il limite

Nella giornata di ieri è arrivato a tutti i capofamiglia il nuovo opuscolo informativo dell'amministrazione comunale. Il quale è, per farla breve, una comunicazione puramente propagandistica. Oltre un quarto del giornalino (che per l'occasione è stato rinominato in "il Castello informa") è infatti costituito da dichiarazioni di assessori vari che si sprecano a trovare parole per screditare l'operato del governo.
Si comincia subito dalla prima pagina con l'intervento del sindaco Pavani che dice racconta di una situazione economica comunale che farebbe impallidire il debito di Palermo: "[...]dopo una lunga pausa dovuta alla carenza di risorse finanziarie, che ci hanno costretto a sospendere la pubblicazione dell'organo di stampa del Comune, torniamo a voi[...]". Ora, benché sia risaputo che la carta ha un costo, e realizzare un organo di stampa sia abbastanza oneroso, arrivare a dire che non ci sono abbastanza fondi per stampare 3071 opuscoli (tante sono le famiglie a Poggio Renatico), sebbene non supportati dalla pubblicità, è veramente eccessivo. Anzi, è puro allarmismo ingiustificato. Quello che poi si nota è che, più che un organo di stampa istituzionale, il giornalino è l'ennesimo spot elettorale dell'attuale amministrazione, la quale, tra cartelloni della piscina, proclami sui quotidiani e abbellimento delle strade 2 mesi prima del voto, ne sta collezionando parecchi. Oltre un quarto del giornalino (circa due pagine e mezzo) è costituito da dichiarazioni di assessori vari che criticano l'operato del governo. La prima pagina è completamente dedicata all'intervento (di tre colonne) del sindaco, il quale, in meno di una colonna riesce a presentare il giornalino, ricordare alla cittadinanza i meriti del suo operato (non nello specifico però, peccato), dire che ha aumentato le risorse dei servizi e infilare le solite frasi di rito, per poi fare del resto dell'intervento (due colonne!) una filippica anti-governativa che, per puro caso, tratta del patto di stabilità. A seguire troviamo i travagliati interventi di Poppi e Petrucci. Anche loro, guarda caso, a criticare il governo, Berlusconi, Tremonti e le varie leggi finanziarie a loro correlate. A sorprendere, oltre al linguaggio burocratese-legalese più consono ad una rivista specializzata che ad un opuscolo comunale, è che, nonostante "il Castello informa" sia un giornalino comunale e non di partito, non vi sia al suo interno nemmeno per sbaglio una voce che non critichi il governo. E dire che oltre mille persone alle scorse elezioni amministrative hanno votato Pdl, e altrettante UpP. Sarà stata una svista, perché se così non fosse, ci possiamo sicuramente definire indignati per un giornalino così schierato che viene pagato coi soldi di tutti.

mercoledì 4 agosto 2010

Perché votare ancora centro-destra?

I toni entusiastici sono finiti. Il cancro nel Pdl (inteso come liti e dissidi) è imploso creando una metastasi che rende morente tutto il baraccone.
Le conseguenze di tutto ciò sono che Fini è schizzato a sinistra (se non nelle idee di sicuro nei comportamenti, facendosi prendere la mano dal giustizialismo militante), il governo è instabile e lo sarà sempre di più andando avanti, rischiando di rimettere il mandato nelle mani del presidente della Repubblica ad ogni voto di fiducia, impossibilitando così Berlusconi ad arrivare a fine legislatura, diventando così inaffidabile agli occhi degli elettori che volevano un governo solido che potesse durare da regolamento. Inoltre, il comportamento a tratti liberticida di Berlusconi ha suscitato parecchi malumori anche (e forse anche soprattutto) tra l'elettorato moderato di centro-destra, il quale a tutt'ora non riesce a concepire le parti del Ddl intercettazioni che rendono più difficile il lavoro dei magistrati.
Agli antipodi, invece, il comportamento di Fini, il quale, cercando di rendere un po' più moderato il Pdl si è trasformato in un giustizialista da prima pagina. Dopo tutto questo marasma, l'elettore moderato ha perso i propri punti punti di riferimento, trovando nel presidente della Camera un nemico e in Berlusconi una minaccia, dopo aver visto la ferocia di quest'ultimo nel difendere il Ddl intercettazioni e nel distruggere Fini.
Allo stato, non c'è nessun movimento politico votato a fare gli interessi dell'elettore moderato di centro-destra, a differenza di quando il Pdl non si era ancora unito. Detto questo, spariscono anche i motivi per votare centro-destra. Non esiste più nessun partito che metta al centro il cittadino e la sua libertà senza complicare il lavoro della magistratura, e, soprattutto, non esiste più nessun partito che ci rappresenti guidato da una persona come Berlusconi, il quale (bisogna ammetterlo), perseguendo con passione i suoi obiettivi e usando un linguaggio non comune tra i politici è un autentico acchiappa voti.
Il problema è che se si andasse a votare nei prossimi giorni (anche se non sarà Caliendo a far cadere la maggioranza, dato che Fli ha annunciato l'astensione), sarebbe quasi impossibile vedere lo stesso Fli alleato al PdL e alla Lega, che rimarrebbero così da soli  contro tutti. Infatti oltre a Fini, anche Mpa, UdC e ApI hanno annuciato che una coalizione con Berlusconi è impossibile. Tutto ciò, aggiunto al fatto che grazie alle beghe interne del Pdl il partito ha perso voti, renderebbe molto difficile, se non completamente impossibile creare una maggioranza.
E nel caso il miracolo si avverasse, la maggioranza non sarebbe forte. Con tutte le conseguenze del caso.