Nella giornata di ieri è arrivato a tutti i capofamiglia il nuovo opuscolo informativo dell'amministrazione comunale. Il quale è, per farla breve, una comunicazione puramente propagandistica. Oltre un quarto del giornalino (che per l'occasione è stato rinominato in "il Castello informa") è infatti costituito da dichiarazioni di assessori vari che si sprecano a trovare parole per screditare l'operato del governo.
Si comincia subito dalla prima pagina con l'intervento del sindaco Pavani che dice racconta di una situazione economica comunale che farebbe impallidire il debito di Palermo: "[...]dopo una lunga pausa dovuta alla carenza di risorse finanziarie, che ci hanno costretto a sospendere la pubblicazione dell'organo di stampa del Comune, torniamo a voi[...]". Ora, benché sia risaputo che la carta ha un costo, e realizzare un organo di stampa sia abbastanza oneroso, arrivare a dire che non ci sono abbastanza fondi per stampare 3071 opuscoli (tante sono le famiglie a Poggio Renatico), sebbene non supportati dalla pubblicità, è veramente eccessivo. Anzi, è puro allarmismo ingiustificato. Quello che poi si nota è che, più che un organo di stampa istituzionale, il giornalino è l'ennesimo spot elettorale dell'attuale amministrazione, la quale, tra cartelloni della piscina, proclami sui quotidiani e abbellimento delle strade 2 mesi prima del voto, ne sta collezionando parecchi. Oltre un quarto del giornalino (circa due pagine e mezzo) è costituito da dichiarazioni di assessori vari che criticano l'operato del governo. La prima pagina è completamente dedicata all'intervento (di tre colonne) del sindaco, il quale, in meno di una colonna riesce a presentare il giornalino, ricordare alla cittadinanza i meriti del suo operato (non nello specifico però, peccato), dire che ha aumentato le risorse dei servizi e infilare le solite frasi di rito, per poi fare del resto dell'intervento (due colonne!) una filippica anti-governativa che, per puro caso, tratta del patto di stabilità. A seguire troviamo i travagliati interventi di Poppi e Petrucci. Anche loro, guarda caso, a criticare il governo, Berlusconi, Tremonti e le varie leggi finanziarie a loro correlate. A sorprendere, oltre al linguaggio burocratese-legalese più consono ad una rivista specializzata che ad un opuscolo comunale, è che, nonostante "il Castello informa" sia un giornalino comunale e non di partito, non vi sia al suo interno nemmeno per sbaglio una voce che non critichi il governo. E dire che oltre mille persone alle scorse elezioni amministrative hanno votato Pdl, e altrettante UpP. Sarà stata una svista, perché se così non fosse, ci possiamo sicuramente definire indignati per un giornalino così schierato che viene pagato coi soldi di tutti.
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