venerdì 30 luglio 2010

Allo sbando

Se il Pdl non è finito, di sicuro d'ora in poi non sarà più lo stesso. Nella serata di ieri è andata in scena la barbarie omicida (politicamente parlando, s'intende) di Berlusconi. Martedì 27 Luglio: Durante la notte Giuliano Ferrara incontra Fini e Berlusconi a Palazzo Grazioli. La conversazione è top secret, e Ferrara (direttore del quotidiano "Il foglio"), prima di inforcare la sua Vespa rossa scambia sei con i giornalisti. Le sei parole sono: "Ho solo incontrato un vecchio amico". Laconico, anche troppo, più che altro un presagio. Mercoledì 28 mattina si comincia con un articolo a firma di Gian Marco Chiocci in prima pagina su "il Giornale" dal quale si evince che Fini (o meglio, la moglie; ancora meglio, un parente della moglie) avrebbe ereditato dal patrimonio dell'ormai defunta Alleanza Nazionale una casa a Montecarlo. Secondo l'articolo, il giornalista, identificandosi come tale e chiedendo informazioni ai diretti interessati, si sono visti sbattere il citofono in facccia e si sono visti recapitare la Polizia monegasca in tutta fretta. La quale, ancor più rapidamente, ha invitato la troupe a lasciare il Paese. Giovedì 29 Luglio. Caos. E nemmeno tanto calmo. La mattina comincia con un'intervista del presidente della Camera sul "Foglio" da parte dell'elefantino (così si fa chiamare Ferrara) a Fini, il quale dice che egli stesso e Berlusconi non devono necessariamente e non devono sembrare amici, ma è necessario deporre le armi per onorare un impegno preso con gli elettori. Poco prima delle 19, però, il Cav. fa sapere che "è troppo tardi" e convoca l'ufficio di presidenza del PdL. La riunione finisce intorno alle 22 e Berlusconi stesso in una conferenza stampa spiega cos'è avvenuto. Berlusconi entra in sala con una faccia scura, e la tensione è palpabile. Va avanti spedito, tentando quasi di non parlare coi giornalisti, come sempre fa quando le cose vanno male. Inizia dando in pasto ai giornalisti la notizia del deferimento ai provibiri di 3 deputati finiani: Bocchino, Granata e Briguglio. Subito dopo spiega che è stato votato da 33 su 36 membri dell'ufficio di presidenza un documento che definisce incompatabile il ruolo poltico di Fini con i valori perseguiti dal Pdl. Per questo motivo, Fini non è più credibile come Presidente della Camera per il Pdl. Secondo l'ufficio di presidenza, Fini ha smesso di essere una garanzia per i parlamentari, ed è in realtà diventato il fautore di un gioco al massacro all'interno del Pdl tale da far sembrare la "corrente finiana" un partito nel partito. Politicamente, fini è fuori. Quasi immediatamente Fini fa sapere, parlando con alcuni giornalisti, che "la presidenza della Camera non è nella disponibilità di Berlusconi". In parole povere, Fini ribatte con un secco "io da qui non me ne vado". Bersani, nella calca, strepita qualcosa su Berlusconi e il Parlamento, ma non si capisce cosa di preciso, e le sue parole passano sottotono. Allo stesso tempo si scoprono due cose: primo, i finiani avevano consegnato a Fini già prima dell'ufficio di presidenza le loro lettere di dimissioni già firmate e pronte all'uso da parte del presidente della Camera, il quale può decidere di usarle o meno. Secondo: un bollettino dell APCOM (l'agenzia di Lucia Anunnziata, affiliata con l'Associated Press) riporta alcune frasi che sarebbero state pronunciate da Berlusconi durante l'ufficio di presidenza. Le quali sono, ne più ne meno, queste: "Mi si stringe il cuore, io non avrei nemmeno voluto partecipare a questo incontro perché questa decisione io non la vivo a cuor leggero. Ma non possiamo andare avanti così". Un gran passo avanti, considerando che poche ore prima le frasi erano di ben altro tono: "Io quello - era lo sfogo del Cavaliere - non lo voglio più vedere. E' un traditore. Trovate il modo per cacciarlo". Intanto i giornali si sbizzarriscono e festeggiano indistamente. Quelli di sinistra poiché il PdL è esploso, quelli di destra perché è stata fatta chiarezza (non è vero: Feltri e Belpietro in realtà gioivano della cacciata di Fini). E così il Riformista pubblica il triste annuncio della morte del Pdl, di soli anni due. Il Giornale, o meglio, Feltri, si ripete, facendo cavalcare una bottiglia di spumante appena stappata da Berlusconi in una vignetta in prima pagina: era già successo a Libero quando cadde il governo Prodi. A questo punto la giornata è già finita (sono le 2) e non ci saranno aggiornamenti per almeno altre 8 ore. Venerdì, di buon mattino, Fini fa sapere che vuole parlare agli italiani, poi, poco prima di mezzogiorno, un flash di Rainews informa i telespettatori che il nuovo gruppo finiano si chiamerà Azione Nazionale. E' stato dunque creato un nuovo gruppo parlamentare e, con tutta probabilità, anche un nuovo partito. Poco dopo, si viene a sapere che la conferenza stampa di Fini è stata fissata per le 15 e ci si aspettano scintille, tanto che Berlusconi è stato (sono le 12:20) a colloquio con Bossi. Ora, in attesa della conferenza stampa, gli scenari possibili sono tre. Primo. Una volta fatta questa separazione omicida, il governo continuerà ad andare avanti (come pronosticato da Berlusconi nella sua conferenza stampa al termine dell'ufficio di presidenza) con i suoi numeri e alleandosi col nuovo partito di Fini, sebbene sapendo in anticipo che comunque i momenti di tensione non mancheranno. Secondo. Il mandato viene rimesso nelle mani del Presidente della Repubblica, ma questa è un ipotesi campata in aria, soprattutto dopo che alla fine del colloquio Berlusconi - Bossi, quest'ultimo, alle domande dei giornalisti su un'eventuale elezione anticipata ha risposto, come da tradizione ormai, alzando il dito medio. Terzo. Non ci sarà un'alleanza vera e propria col gruppo finiano, il quale diventerà così autonomo. Così facendo ogni voto sarà un parto, e a quel punto l'esecutivo diventerebbe instabile, e bisogna tenere in seria considerazione il fatto che la Lega, avendo difficoltà a fare ciò che ha chiesto a Berlusconi, volti le spalle al governo facendolo cadere come nel 1994. E' da escludere comunque che ci sarà un rimpasto di governo per epurare i finiani, almeno stando a sentire Berlusconi mentre parla con Ronchi. Per lui "la squadra non cambia".

mercoledì 21 luglio 2010

Pubblica Amministrazione: pubbliche scuse.

Recentemente abbiamo pubblicato un articolo riguardo ad un eventuale inefficienza della Pubblica Amministrazione poggese. Con un linguaggio inappropriato ed offensivo nel suo contenuto, è stato pubblicato quello che possiamo tranquillamente definire il più grosso abbaglio che questo blog abbia mai preso.
Ci dobbiamo quindi scusare con i lettori, per aver riportato cose non corrispondenti alla realtà e, soprattutto, con chi lavora al Comune di Poggio Renatico e si è sentito, a ragione, diffamato dallo stesso. Certo, credo che sia doveroso da parte nostra spiegare come tutto ciò sia potuto accadere. Innanzitutto, ci sono stati dei fraintendimenti tra di noi che hanno compromesso la qualità dell'articolo e ci hanno fatto pensare che l'articolo potesse essere interessante. Cosa ancora più grave, l'articolo è stato scritto a caldo, quando non avevamo valutato con distacco la questione. In realtà, sui dipendenti del Comune di Poggio non c'è nulla da segnalare ed intendiamo ringraziarli per i servizi che ci vengono garantiti quotidianamente in modo efficiente. Detto ciò, ci scusiamo personalmente con tutti quelli - sia appartenenti alla PA che non - a cui ho recato danno. Faremo in modo che quanto avvenuto ora non si ripeterà. Speriamo di poter considerare chiusa la questione, pur rimanendo disponibili ad ogni chiarimento.
Martin Miraglia - Michele Masina

sabato 17 luglio 2010

Scuse su articolo dello stage nel comune di Poggio Renatico

Riporto la lettera inviata dal Comune di Poggio Renatico all'ITCS di Ferrara, dove si riportano le dichiarazioni rese sul nostro Blog (indicato nella lettera come allegato) riguardo alla sua esperienza come stage di uno studente:

"Con la presente intendo portare a conoscenza delle SS.LL. l'amara vicenda che ha conclamato il fallimento della finalità educativa che ci eravamo ripromessi con l'attivazione dello stage in oggetto, nell'ambito dei rapporti instaurati ormai da diversi anni tra scuola e Comune e che ci induce a rivedere la nostra posizione rispetto alla collaborazione sino ad ora prestata.

Il tutto prende le mosse da una discutibile e sorprendente dichiarazione apparsa su un blog locale in data 2/7/2010, che si allega integralmente alla presente affinchè le SS.LL. possano prenderne visione e che già di per sè denota lo spirito con cui lo studente ha affrontato lo stage presso il comune di Poggio Renatico: il ragazzo denomina "fogli" gli "stati di famiglia" o "certificati affini" (confondendo così documenti ufficiali con pezzi di carta), oltre ad avventurarsi in giudizi e descrizioni che certamente non gli competevano. In relazione al contenuto della dichiarazione allegata, in ordine alla quale in nostri dipendenti coinvilti si riservano di valutare se intraprendere opportune azioni di tutela, preciso quanto segue:

  • in primo luogo il Sig. Testoni, menzionato nel foglio allegato con l'indicazione persino dell'orario di arrivo e del tempo di assenza dall'ufficio con una specifica finalità non si sa bene come accertata o calcolata, è il dott. Testoni Raffaele, Responsabile d'Area Affari Generali, Servizi Informativi e Servizi Demografici del Comune di Poggio Renatico (non segretario agli affari generali) il quale, per contratto, gode di flessibilità oraria che, in relazione alle esigenze d'ufficio, gli permette di spostare il proprio orario di servizio in entrata ed in uscita, terminando la propria giornata lavorativa il più delle volte oltre le ore 19,00 come è facilmente riscontrabile dai sistemi di controllo; in ogni cado non si ritiene che il dott. Testoni debba rendere conto allo stagista della propria organizzazione del lavoro o dei propri orari di servizio...

  • lo stagista ha lamentato di essere stato adibito a lavori di basso profio quali fare fotocopie, plastificare fogli ecc... Aveva forse la presunzione di fare il Manager? Forse lo stagista non sa che per ricoprire incarichi dirigrenziali o posizioni di alto livello nella maggior parte dei casi è necessaria una dura gavetta che comprende anche mansioni esecutive e che le persone che svolgono incarichi di questo genere sono altrettanto utili e importanti, oltre ad avere pari dignità, rispetto a chi riveste posizioni apicali.

  • Lo stagista è stato affidato inoltre all'ufficio Anagrafe dove, da quanto riferitomi dalla Responsabile di Servizio, ha svolto anche compiti di non secondaria importanza (ciò che evidentemente è sfuggito allo studente), tutti debitamente documentati nel diario giornaliero sottoscritto dai Responsabili e consegnato al Coordinatore di Classe Prof. Mario Sileo.

  • Infine mi chiedo a che titolo o chi ha consentito allo stagista di entrare nell'ufficio del Sindaco per verificare gli arredi della stanza (tra l'altro non certamente rispondenti alla descrizione fattane), di aprire armadi e cassetti di pertinenza degli impiegati, di verificare il contenuto degli stessi e di violare così la riservatezza delle persone.


Le considerazioni appena svolte inducono questo ente ad interrompere, allo stato, il rapporto di collaborazione sino ad ora prestato con l'istituto scolastico da Lei rappresentato e ritengo che indurranno il Responsabile di area a rivedere il giudizio già espresso a conclusione dello stage.

Distinti saluti,

Il Direttore Generale - Segretario Comunale

Cavallari D.ssa Ornella"

Voglio precisare che il ragazzo non è iscritto alla federazione locale di Azione Giovani, nè tantomeno un simpatizzante attivo del PdL. E' stato per lui possibile pubblicare queste dichiarazioni grazie all'approvazione ricevuta da un nostro iscritto.

Oltre a questi 2 soggetti nessuno era a conoscenza di quanto scritto sul Blog, e intendiamo prendere le distanze dalle dichiarazioni fatte, che non rispecchiano il nostro pensiero riguardo all'amministrazione pubblica, e la totale estraneità riguardo agli atti di controllo sui dipendenti comunali per non si sa bene quale fine (forse la presunzione che articoli del genere ci sarebbero potuti interessare o essere utili).

Voglio porgere le scuse a nome di Azione Giovani, PDL e relativo gruppo consigliare riguardo alla pubblicazione di questo articolo e mi assumo la responsabilità per non aver adottato tutte le misure necessarie a controllare le dichiarazioni fatte: dopo questo spiacevole inconveniente prenderemo tutte le misure necessarie per il controllo e la previa autorizzazione, da parte del gruppo dirigente del movimento, di tutte le pubblicazioni sul nostro blog, per evitare dichiarazioni non veritiere, offensive o contrarie agli ideali ed alla nostra linea di pensiero che ci contraddistingue.

Andrea Bergami

Consigliere comunale PDL - Presidente Azione Giovani Poggio Renatico

mercoledì 7 luglio 2010

Calma e gesso

La manifestazione degli Aquilani di oggi è degenerata fino ad arrivare ai tafferugli, nei quali è rimasto ferito uno dei manifestanti. Quello che i manifesti anti-berlusconiani non dicono è il perché di questi scontri. Se per caso avete visto la diretta della manifestazione su Corriere.it oppure su Sky TG24 partirete avvantaggiati. Una parte del corteo, anzichè seguire il percorso stabilito e concordato con la questura si è staccato fino ad arrivare sotto Palazzo Grazioli, residenza del presidente del consiglio. Ovviamente, se una parte del corteo si stacca dal percorso rischia le mnganellate. Questa non è una cosa, ed è stata dimostrata fin dalle manifestazioni contro il G8 di Napoli nel 1994, ed è stata ancora più evidente a Genova 2002, per rimanere nel nostro territorio. Quello che è invece sorprendente è che ci siano stati solo 2 feriti e niente più, nonostante i manifestanti inveivano contro la polizia che cercava di mantenere la calma e spiegando perché essi non sarebbero potuti passare da via del Plebiscito, dove vi è appunto Palazzo Grazioli (vuoto durante la manifestazione). Alcuni dei manifestanti hanno infatti urlato: "Siamo cittadini italiani! Vogliamo passare" dimenticando che per motivi di ordine pubblico le forze dell'ordine possono limitare il diritto di movimento dei cittadini e Poliziotti di merda! è stato invece urlato da pochi altri. A queste infamie, i poliziotti hanno non hanno reagito, ma chi ha guardato le loro facce in qualche diretta capirà quanto essi fossero seccati. Intanto (dopo che Di Pietro ha cavalcato l'onda, come ormai siamo abituati a vedere), Maroni ha annunciato di voler fare chiarezza. Intanto, grazie alle forze dell'ordine.

Chi è l'imbecille?

Come riporta il sito del Corriere della Sera, il senatore IdV Barbato ha ricevuto un cazzotto sull'occhio tale da mandarlo all'ospedale. Non si sa ancora da chi sia stato sferrato, ma certamente da un senatore del PdL. Il perché Barbato abbia ricevuto un cartone in piena faccia è presto detto e facilmente identificabile col comportamento, a dir poco impulsivo, del senatore. Infatti, subito dopo il rinvio in commissione del DdL Meloni, il "valoroso" paladino Barbato ha accusato la Meloni di "essere vecchia perché ricorre a una logica di vecchia politica che fa rabbrividire anche Pomicino e Mastella". Il motivo "è che Meloni, con questo ddl, vuole finanziare la sua corrente, quella di Alemanno e del suo assessore regionale Lollobrigida che gestirà questi finanziamenti per le comunità giovanili". Immediatamente dopo, colte da un'ira inimmaginabile, Barbara Saltamartini del Pdl insieme con altre colleghe si sono scagliate sul senatore IdV. Il quale ha incassato, incartato e portato a casa un'occhio nero. Subito dopo, Fabrizio Cicchitto si è scusato a nome del PdL con queste parole "Lo faccio in primo luogo perché in tutta la mia storia respingo la violenza e in secondo luogo perché alle provocazioni di Barbato si risponde con intelligenza politica". Dopo questo noon possiamo che chiedere che l'imbecille che non si sa controllare venga punito e, possibilmente, si prenda una vacanza il più lunga possibile. Inoltre, Cicchitto ha pienamente ragione: tutti conosciamo la filosofia di Barbato e compagnie varie dell'IdV. Questi soggetti non fanno altro che provocare, anche a costo di toccare il fondo con la loro reputazione, fino a che qualcuno non li faccia passare dalla parte della ragione con questi scatti di rabbia, che, per quanto comprensibili, non possono e non devono essere perdonati. Cari senatori, dato che lo sapete, dateci un taglio. La visibilità ce l'avete già, non c'è bisogno di rincorrerla.

domenica 4 luglio 2010

Consiglio comunale del 30 giugno / Resoconto

Il 30 giugno, stesso posto, stessa ora, si è svolto l'ennesimo consiglio comunale. Anche a causa dei punti all'ordine del giorno, quest'ultimo consiglio sarà ricordato come uno dei più lunghi nella storia di questo comune. Il consiglio è durato infatti poco meno di tre ore. Comunque, l'ordine del giorno era questo: oltre alle solite approvazioni dei verbali e le eventuali comunicazioni, sono stati sottoposti a voto l'adozione del PSC in forma associata, i regolamenti amministrativi, la convenzione ad ACER sulla risistemazione degli appartamenti pubblici sfitti, la convezione coi comuni limitrofi di servizi per l'infanzia e l'individuazione degli organi collegiali. A tutto ciò si aggiungono una ratifica di giunta e il solito punto sulle interrogazioni e interpellanze.
Il consiglio comincia pochi minuti dopo le 21, preceduto dall'inno nazionale in versione ridotta lunga quanto uno spot tv. Si notano alcuni assenti tra le file della maggioranza e di Garuti per UpP. Molto repentinamente viene approvato il verbale della seduta precedente. Subito dopo, il sindaco Pavani annuncia altrettanto repentinamente che non ci sono comunicazioni dirette al consiglio. A questo punto inizia il terzo punto all'ODG, quello sul PSC. Il Piano Strutturale Comunale è (detto in parole povere) quel documento che definisce l'urbanizzazione del paese negli anni futuri. In pratica, è l'evoluzione del vecchio piano regolatore. Le novità del PSC, oltre a quella di essere stato fatto in forma associata insieme ad altri comuni (punto del quale Pavani si è vantato oltremodo) sono che esso scadrà nel 2023, prevede un tetto massimo di 11200 abitanti per Poggio Renatico, prevede di edificare nell'area rurale ad est di Poggio verso la Cispadana, la quale diventerà un'autostrada regionale. Il PSC inoltre prevede che l'espansione di Poggio avvenga seguendo una struttura centrica e non lineare. Il PSC è stato approvato all'unanimità. Subito dopo si e' passati all'approvazione della convenzione con Acer sugli appartamenti pubblici sfitti. Semplicemente, ACER si impegna a risistemare gli appartamenti pubblici sfitti e riconsegnarli al Comune il quale a sua volta lì cederà in prestito ai richiedenti. Questo punto viene approvato a maggioranza. Subito dopo è la volta della convenzione con i comuni limitrofi su una collaborazione sui servizi psico-pedagocici per l'infanzia. Questo punto viene approvato all'unanimità. Immediatamente dopo, vengono rinnovati gli organi collegiali, le quali deleghe sarebbero altrimenti decadute circa un quarto d'ora dopo il dibattito. Anche qui, plebiscito di sì, ma bisogna tenere conto che l'ora tarda raggiunta ha avuto su alcuni consiglieri di ambo le parti l'effetto di renderli molto più accondiscendenti. A malignare, si potrebbe dire che è quella della privazione del sonno è stata un'ottima tortura. Successivamente, dopo la votazione a maggioranza della delibera di giunta e una veloce interpellanza del consigliere Brunello, Sani chiede al sindaco tramite un'interrogazione se esso fosse a conoscenza del motivo per cui non sono ancora cominciati i lavori in VIA Uccellino. Contemporaneamente, sindaco e vice scuotono la testa in modo parallelo al terreno.