venerdì 8 ottobre 2010
Fermare gli anarchici per mantenere la democrazia
Oggi, tutte le reti degli studenti, partiti e partitini di sinistra, radicali e soccorsi rossi in generale, hanno manifestato in tutte le piazze italiane per protestare contro la riforma Gelmini, che ormai è sbagliata per antonomasia. Ora, tralasciando il fatto che protestare contro una legge già approvata è da folli se si spera di ottenere un risultato, prendiamo un caso concreto. Ore 10:20, scuola ex Monti: arrivano i manifestanti. Procedono dal Parco Urbano verso Piazzale Dante. Sono tanti e compatti: sembrano un esercito, anche se sono armati di megafoni, striscioni e campanelle. Incontrano prima l'uscita di sicurezza, che dà su via Azzo Novello, e cercano di entrare. La Polizia si mette in mezzo. Intanto, comunque, il danno è fatto: le lezioni di fatto sono bloccate a causa degli studenti che, alquanto agitati, si affacciavano alle finestre per capire cosa stesse succedendo e delle urla amplificate dai megafoni. Bloccati, i manifestanti avanzano, e nel mentre inveiscono contro gli studenti all'interno per fare lezione. Sbracciando e urlando i manifestanti arrivano all'ingresso principale. Salgono fin sul sagrato, ed a quel punto le forze dell'ordine fanno un cordone umano per evitare l'irruzione. Intanto l'atrio centrale è presidiato da docenti, ata, e perfino studenti. Dai megafoni vengono urlati slogan stantii, vecchi di almeno vent'anni, misti ad epiteti irripetibili. Caso vuole che proprio in quei momenti alcune classi debbano uscire. Sono costrette a farlo, unite, tramite le uscite d'emergenza. In un certo senso, gli studenti sono ostaggi all'interno della scuola. Il tutto dura una quarantina di minuti. Abbastanza per disturbare anche chi, con serietà, si era recato a scuola per studiare. Cosa c'è di democratico in tutto ció?
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