Balboni, Fava e Mazzuca lanciano, durante una cena organizzata dal Pdl, il candidato sindaco di Cento: Paolo Fava. Applausi, tricolori e frecciate alla Lega: ecco il riassunto della serata.
Il ristorante Green Park di Cento sembra un set da film, tanto è illuminato e addobbato di tricolori, che fanno da contorno alle bandiere del Pdl e dell'Udc, le quali a loro volta sovrastano gli astanti impegnati in una cena.
Salta la presenza della Bernini ("ha un incontro col presidente Berlusconi per questioni molto delicate", dirà poi Balboni), ma il resto dello staff c'è tutto - e dà l'impressione di essere più determinato che mai.
Ci sono Balboni, Mazzuca, Matlì (coordinatore Pdl a Cento), Corvini (omologo di Matlì), altri esponenti di Udc, Progetto Nazionale e Forza Cento.
Poi c'è Fava, che rimane chiuso nella sua timidezza a prendere complimenti, almeno finché non prende la parola. Avrà modo di scatenarsi poi.
Verso le 21:30 prende la parola Corvini, che da buon padrone di casa presenta tutti, finché, un quarto d'ora dopo, un Balboni presentato in pompa magna prende la parola.
Fin da subito non si risparmia e tuona contro la Lega, rea di non riconoscersi nei valori della patria, rappresentati dal tricolore. Subito dopo, il senatore mette la parola fine all'era Tuzet: "Coloro che hanno una carica in quest'amministrazione non avranno incarichi nell'amministrazione Fava: il Pdl glielo impedirà".
Subito dopo l'ennesimo tributo alla Patria, stavolta da parte di Mazzuca, prende la parola il candidato sindaco Paolo Fava.
Non gli servono nemmeno per calamitare l'attenzione: come cavalca l'orgoglio dei centesi per Cento l'atmosfera diventa surreale; le mosche non osano alzarsi in volo.
Fava fa un riassunto della situazione: i centesi devono essere orgogliosi delle loro aziende, del loro carnevale e del loro stesso paese, ma allo stesso tempo - continua Fava - è ora di rimboccarsi le maniche e lavorare insieme per il bene comune.
Fava raccoglie così l'ennesimo plebiscito della serata, poi si concede alle foto di rito.
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